22 gennaio 2009

Couchsurfing

"You know, people care about what they wear, show the brands: gucci, prada... but that counts nothing(...) and as for where we are from, it doesn't count either.
First of all... I am not American, you are not Italian... but HUMAN BEINGS and that's COUCHSURFING."
Da un discorso fatto in un cheap bar di Hell's kitchen a Madhattan, a parlare un colombiano che da anni vive a N.Y. ed è un couchsurfer.

Da ormai quattro giorni siamo a New York city e dopo averne sentito parlare in Italia e soprattutto qui (il mio coinquilino l'ha sperimentato e me l'ha vivamente suggerito) abbiamo anche noi di fare un'esperienza come couchsurfers.

Couch significa divano ed è quello che ti aspetta dalla persona che contatti e ti risponde tramite il sito creato ad hoc (clicca sul titolo del post per il link).
Si chiama couchsurfing ed il nuovo modo di Viaggiare (non a caso con la maiuscola) in modo economico. Permette non solo di evitare la "triste" visita turistica, ma dà la possibilità di conoscere gente e viverne i luoghi, respirandone l'atmosfera.
Dopo essersi iscritti al sito si è in contatto con persone da tutto il mondo che offrono e cercano un alloggio gratuito per qualche notte. In cambio un vero scambio culturale con tutto quello che questo può comportare.

Questa è la nostra quarta notte a Manhattan da Mike che ci ha offerto un divano letto (e pure le lenzuola che noi manco quelle!) nel suo appartamento a quindici minuti a piedi da Times square. Non paghiamo nulla, la sera compriamo del cibo e cuciniamo anche per lui. La casa è relativamente pulita (e comunque mille volte meglio dell'ostello) e lui è veramente gentile.
Stasera ci ha invitato a vedere la prima puntata della quarta serie di Lost in un bar in zona, poi birra e free hot dogs da Rudy, dove si è svolto il dialogo sopra citato.

Couchsurfing iperconsigliato a tutti.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

S U B L I M E


ma parlaci della big apple.. com'è?
è uno dei pochi posti degli states che mi piacerebb davvero visitare

lili ha detto...

Huge!
La visiterò anche per te e appena torno la tua richiesta sarà esaudita ;-)
p.s. fin'ora vale.

Anonimo ha detto...

come spesso nella mia vita, sono invidioso :-D

ma torni? SE si, quando?

lili ha detto...

@ale - pensa al freddo che ho patito, la schifezza mangiata, il poco dormire (non esattam bene) e ti passa l'invidia ;-)
L'Italia mi manca: certo che torno! fra qualche mese o forse prima ancora, non lo so.
baci

Anonimo ha detto...

....anche noi ti stiamo invidiando!! :) siamo davvero contenti per il bel viaggio che state facendo (le scomodità si dimenticano in fretta)... bravi viaggiatori continuate così! baci e abbracci. robi e ste

Anonimo ha detto...

ciao Lilli,
volevo alsciarti uno spunto che ho trovatosu Internazionale ( lettura consigliatissima a tutti( a proposito del nuovo rpesidente USA.
Sarebbe bello se tu riuscissi a condividerlo con qualche "nativo" ( so che saresti in grado di farlo...)

E' ovviamente in Italiano ma ormai con l'americano sarai avantissimo quindi potrai facilmente tradurlo.
Il giorno del passaggio dei poteri alla casa Bianca, i titoli delle prime pagine dei giornali israeliani erano monotematici: “In bocca al lupo Obama!”. L’unico riferimento all’operazione militare a gaza era la notizia dell’inizio del ritiro prima del giuramento del nuovo presidente statunitense.
Nell’immaginario collettivo israeliano Barack Obama sembra incarnare il concetto del Messia. E messianica, propagandistica, celebrativa e imperiale è stata la sua incoronazione ( temporanea) alla Casa Bianca.
Il sostegno ostentato di un paese straniero – che secondo le Nazioni Unite ha appena commesso crimini di guerra – e il clima trionfalistico di tre giorni di cerimonie costate centinaia di milioni di dollari e pagate da chi è ancora ricco –ignorando le preoccupazioni per una nuova grande recessione- ci devono far riflettere sui pericoli del futuro.
Mentre l’impero crollava, a Roma si discuteva su dove costruire l’ultima statua d’oro dell’imperatore. Obama non è il Cristo redentore né il Messia del popolo israeliano. Speriamo che non si riveli un replicante degli imperatori della decadenza, manipolati da cortigiani scaltri che mettevano gli interessi personali davanti a quelli della nazione.

lili ha detto...

@robi e ste - è vero le scomodità si dimenticano o diventano vanto come le cicatrici ;-)
Che figata dormire comoda e nel proprio appartamento però: mi fa quasi apprezzare Greencastle!
Tantissimi baci!

@Taba - interessantissimo! Grazie. Ma chi è l'autore o perlomeno da quale giornale è stato tratto?
Qui sono tutti pieni di aspettative. Io ascolto.