10 gennaio 2009

Pershing square L.A.

Alla maggior parte degli amici con cui ho parlato Los Angeles non è molto piaciuta, troppo grande e soprattutto dispersiva, spread out come si suol dire. Io al contrario, se non fosse stato per l'ostello da cui volevo scappare, mi sarei fermata anche di più.
Una città immensa dove è difficile trovare punti di riferimento in stile europeo, ha dei mezzi pubblici inefficienti, un buon vagabondaggio e a poca distanza dal centro strade piene di negozietti poco piacevoli pure allo sguardo. Però alcune zone incantano.
La piazza centrale per esempio, attorniata da edifici altissimi: alcuni "antichi", altri nuovi e moderni.
Mi sono seduta a poca distanza da alcuni barboni e ho copiato queste righe.


[...]
In the center of the park, a little self conscious of my evening clothes, I stopped to watch a typical Pershing Square divertissement: an aged and frowsy blonde, skirts held above her knees, cheered by a crowd of grimacing and leering old goats, was singing a gospel hymn as she danced gaily around fountain. Then it suddenly occured to me that, in all the world, there neither was nor would ever be another place like this city of Angels. Here the American people were erupting, like lava from a volcano; here indeed, was the place for me - a ringside seat at the circus.

Carey McWilliams 1946
in Southern California country

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