12 novembre 2008

Per quelli che non ci credevano

Per quelli che non ci credevano che sto facendo un corso di danza, e ridacchiavano. Per darne la prova e soprattutto per interrompere questa mia recente latitanza dal blog.






















Il trasloco è terminato.

Ora sto sistemando gli oggetti intorno a me. Magari l'ordine fisico si rifletterà anche nella mente. Non riesco a rassegnarmi al caos, nonostante si possa scherzare e compararlo al genio, sono realista.

E oggi provo nostalgia. Quella di una bella chiacchierata con un connazionale amico che mi capisce al volo, prima di lasciarmi mi abbraccia, mi dice fammi uno squillo quando sei arrivata e poi mi manda pure un messaggio che non devo nemmeno pagare per leggere (qui costa anche la ricezione di telefonate e messaggi), ma investo quei centesimi per ricambiare l'affetto.

Stasera sono andata a cena dalla francese che è gentile e cara, ma ci conosciamo poco: quel tanto che basta a capire che non c'entriamo molto.

E comunque la lingua, se non perfettamente dominata, è un gap impressionante. Soprattutto per chi come la scrivente la usa tanto e ha bisogno di far diventare i pensieri frasi, spezzettarli in parole e poi cambiare i vocaboli per dare nuove sfumature o dettagli. Insomma se è complicato in italiano figuriamoci in inglese.

Imparo l'homesick che, tanto lo so, si prova anche in patria talvolta.
Comunque sto bene (dopo un attutito scontro iniziale, il mio coinquilino sembra già diventato più attento e preciso in casa).

7 commenti:

Antonio LdF ha detto...

No no, io ci credevo che ballavi.
Sul "come" non mi sono mai interrogato.. :-P
Hehe..

Io da buon impiegatuccio ritengo che l'ordine sia il padre della creatività perché solo quando hai tutto a posto puoi rimescolarlo e andare oltre.
Vabbé io sono pure un precisino di merda, ma quello è un altro discorso!

Per la lingua, beh non dimenticare mai la prossemica e quel "non so che" che si trasmetto con gli occhi e con i gesti.
Non sempre serve la parola.

Un saluto!

sil ha detto...

Cara Lilly, sono Silvana,mamma di Robi. Non avevo dubbi del fatto che sei in gamba! e le gambe ti aiutano anche a ballare,ovviamente! Apprezzo il tuo amore per i dettagli e le sfumature! questo fa la differenza...per delle persone sensibili come noi è molto importante. Un forte abbraccio anche da lontano! baci Sil

Anonimo ha detto...

hei! Lilli ho impiegato un bel pò a leggermi tutto l'arretrato che avevi scritto.Tuo cugino ti consiglia di scrivere meno,hihihihi.Anche se non ti ho scritto prima ti penso spesso, immagino i tuoi alti e bassi morali,ma nelle immagini del ballo ti vedo contenta.Ciao cara Lilli un abbraccio zia Vit e family

lili ha detto...

@antonio - sul come continua a non interrogarti ;-P
Io mi ritenevo disordinata, ma in realtà, ogni volta che ho condiviso una casa, mi sono sempre scoperta la più precisa... sarà un caso?
Certo quel "non so che" conta, ma direi all'inizio e alla fine. La parola sta in mezzo, permette il passaggio dalla sintonia all'empatia... o forse mi piace solo l'idea di poterlo anche dire.
baci

@sil - cara Silvana, che gioia trovarti qui! e quanto buone le tue parole: troppo gentile!
Ti abbraccio forte. Baci

@zia e family - brava che ti sei letta gli arretrati! Forse ha ragione l'Andre che potrei essere più concisa: Andre dì che devi studiare quando aprite il mio blog ;-)
Un abbraccio, vi penso tanto.

lili ha detto...

@sil - p.s. pensavo di nuovo all'importanza delle sfumature, a quante volte siano proprio queste l'essenza della forma...

Anonimo ha detto...

la prima cosa che ho pensato leggendoti è stata: "bisogna avere un caos dentro di sè per generare una stella danzante" e quindi, cara stellina mia, continua così... danza danza danza...

lili ha detto...

@roberta - ma quanto sei cara? Un abbraccio mentre penso che stiamo ballando la danza della vita insieme (nonostante la distanza:-)