24 ottobre 2008
Iettatura
23 ottobre 2008
Key West
Abbiam c
che in questo periodo si riempie di turisti, più o meno gay come da tradizione, per un carnival all'insegna di una grottesca volgarità molto kitsch con i suoi lati ironici e divertenti.
Passate davanti al museo di arte dove ho perso tempo a farmi ritrarre in pose intelligenti è ricominciato a piovere, meglio diluviare e ci siamo rifugiate sotto la tenda di un negozio tra un misto di deutsch-redneck.Oggi che la pigrizia torna a far da padrona me ne andrò a zonzo per South Beach e, complici le nubi, sarò costretta a darmi allo shopping che mi è impossibile in Greencastle (anche quello da povera, tipo un paio di jeans) sperando che il tempo cambi.
Però magari corsettina sulla spiaggia... Nonostante la sfiga se non fossi in me m'invidierei.
21 ottobre 2008
Finalmente Miami
Arrivare non è stato facile. Le navette dall'università erano solo venerdì, io sarei partita il sabato. Ho lasciato un annuncio sulla bacheca on-line della DePauw e deciso di acquistare un cellulare per evitare qualsiasi rischio di non essere trovata.
Mi ha risposto un docente della scuola di musica dicendomi che sabato si sarebbe recato col partner all'aeroporto, ma la mattina. Se non trovavo di meglio potevo unirmi.
Rispondo grazie, gli avrei dato conferma a inizio settimana. Acquisto il telefonino con l'ausilio di un commesso con gli occhi più azzurri che ricordi e mando la conferma al prof.
Questi mi risponde chiedendomi se lunedì abbia per caso preso un cellulare da un tal B. da Walmart: è il suo compagno. Dico “yes, that's wild” e gasata mi preparo per il viaggio che si annuncia curioso sin dagli esordi.
Un'ora di auto con una coppia gay, uno dei quali è un pianista: già mi figuro il personaggio un po' bohèmien.
Arrivano e dalle apparenze non lo sembra, ma quelle non contano.
Mi chiedono dove vado, rispondo e giro la domanda: Disneyland. Una valanga copre ogni poesia. Mi consolo facendomi sistemare il telefono e, inoltre, sono gentilissimi; guadagno pure un altro invito per il Thanksgiving, bene.
Arrivo all'aeroporto alle undici e mezza, aereo alle tre e mezza del pomeriggio. Un'ora di ritardo passo il tempo tra snack e caffè per evitare di addormentarmi. Dormo invece per buona parte del viaggio: appena salita non mi rendo nemmeno conto di decollare.
Scatto delle foto. La seguente è dove andrò: Miami beach.
Finalmente verso le otto di sera sono a casa di D. Proprio a South Beach...WOW!
Il giorno dopo è nuvoloso. L'amica mi confida che devo essere io (concordo): non ricorda una giornata così grigia. Al contrario Miami stupisce per quanto è luminosa.
Niente mare, dunque. Mi porta a fare un tour e si lamenta delle foto che scatto.
Poi però ho recuperato: oggi spiaggia dalle sei e un quarto del mattino, sino alle cinque e mezza di sera. No, non ci si annoia.