22 agosto 2008

In fondo.

In fondo sono affascinata da questo paese e Indianapolis mi è piaciuta, perlomeno quel poco che ho visto (niente circuito, non ancora e sempre che). Comunque oggi ho fatto qualche acquisto utile che ha allietato la mia giornata e, non so come, mi sono limitata a quelli.
Varie volte sono stata, infatti, tentata a sperperare soldi destinati a ben altri obiettivi (v. post precedente)
Prima ho trovato un negozio di underwear e maglie e pantaloni e altro ancora di Victoria's secret (pare sia molto in voga e ne hanno motivo) all'interno del quale stavo cedendo alla tentazione di comprarmi una felpetta azzura so cute per 44 $. In seguito sono riuscita, solo guardando il tabellone del centro commerciale, a capire dove avrei trovato i prodotti di cosmetica naturale, e una volta raggiunto l'ameno luogo, ci stavo lasciando ben 80 $ (più le tasse che qui aggiungono dopo).
I hate me, but I love shopping. E questo luogo temo invogli a peccare.
Sono riuscita a limitarmi ai bisogni:
delle lenzuola (bisogno), una sorta di piumino (bisogno), un bagnoshiuma e uno shampoo “sostenibili” (bisogno :-), un paio di crocs (bisogno: non ho le ciabatte per casa!).
Mi ero quasi ripresa dal nervosismo accumulato per i vari disagi quando ho scoperto che la spagnola oltre ad avere una stanza singola, ha pure la lavanderia in casa e for free... L'ho lasciata mentre ricordava di essere riuscita a vincere un ferro da stiro la sera prima e, sorridendo, affermava: venite da me a fare il bucato: “My laundry is your laundry” (I wouldn't say the same, io).


Siccome i miei due ripiani del frigorifero apparivano deserti ho deciso di acquistare qualcosa per fare colazione così, non avendo trovato un supermercato nel capoluogo, sono andata in mensa dove, finalmente, ho notato alcuni scaffali adatti alle mie esigenze.
Per 6,66 $ mi sono portata a casa uno yogurt discreto, del latte di soia biologico al cacao e...

*La freccia indica no genetically modified organism e il succo non mi sembra appartenere a grosse multinazionali

In fondo ci vuole così poco a rendermi felice :-)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...direi che una mitica bistecca americana potrebbe integrare le calorie...solo che non la fanno in barattolo ed a colazione fà abbastanza schifo.

....ahh il cappucino...ahh le brioche, solo che adesso che dopo la dieta tedesca a base di insaccati ho preso 4 kg ho i sensi di colpa e mi vengono immente le immagini alla bay watch (troppo fitness!!!!!!).

dovrei fare un salto negli USA per sentirmi in forma, ma sono veramente sovrappeso come li vendono sui media???

ciao

Enrico

(vai con le foto dei ciccioni).

lili ha detto...

@enrico - sicuramente meglio una mega bistecca delle insalate ricoperte di salsa. Per evitarle mi tocca mangiare scondito!

Ehh il cappuccino... Comunque oggi ho trovato un valido supermercato a circa quindici minuti di camminata :-)
Mentre tornavo con due sporte piene di verdura, yogurt e cereali percepivo occhi addosso quasi fossi sbarcata da Marte... Io, al contrario, scorgendo certi soggetti semisdraiati dentro le vetture per la pancia, mi sentivo maledettamente bene. ;-P
In effetti sì, qui la gente grassa è tanta, ma al campus ho visto pure soggetti in forma smagliante (cfr. bay wath :-)
Ad ogni modo, per non rischiare, le coreane ed io ci siamo ripromesse di controllarci a vicenda.

(l'idea "fat photos" potrebbe risultare provocatoria: la considererò;-) Thanks!)