7 agosto 2008

Prepartenza con partenze

L'agosto è iniziato e già in troppa parte trascorso. Mentre arranco per tenere testa ai preparativi: moduli da compilare, contatti da prendere, cose indispensabili da acquistare e altre noie, con il costante spauracchio della valigia da fare, altri partono. Anche in famiglia.

Il primo è mio padre con l'Andre: sabato 2 agosto, ore 15.00. Destinazione CAPO NORD: andata e ritorno in moto. Il viaggio che ogni vero motociclista ha nel cuore. Le settimane che precedono sono caratterizzate da una visibile bonaria esaltazione. I bolidi sono stati tirati a lucido, le borse preparate con precisione. Quello che conta è andare, vedere l'asfalto sotto la ruota e macinare chilometri. Ore e ore in groppa ai cavalli di cui vanno fieri, il viso stretto nel casco... valli a capire...

Martedì 5 agosto è la volta di mio fratello. Nonostante i suggerimenti di andarsene a "cercar fortuna" da settembre in poi lasciando svaporare il flusso di turisti e studenti, nulla da fare: il brother decide di lasciare al più presto il suolo natio. Per non scordare l'inglese incamerato in tre mesi d'Irlanda: questa la motivazione data.
Alle ore 07.55 decolla il suo aereo per VANCOUVER. Gli scatto una foto dopo il check-in, con un visto "work & travel" in tasca e tanti "in bocca al lupo" forse mandati a mente.

Alle 08.27 sono pure io in viaggio, ma la meta è molto più vicina e la durata lo fa risultare una gita. Prendo un malpensa express che mi porta in Cadorna, poi da lì la metro per la Centrale.
Alle 09.30 sono già su un intercity per Grado. Niente vacanze, bensì per "lavoro"... Vado a incontrare la docente che affiancherò alla DePauw. Una volta in treno scopro che Grado non ha una stazione, però un bus che la collega a Cervignano dove arriverò. Come in ogni percorrenza che si rispetti non mancano gli incontri particolari. Così in zona Mestre mi ritrovo tra le dita un numero telefonico composto il quale avrò validissimi consigli su dove alloggiare in Venezia. "Chiamami anche se vieni con gli amici!", è un ragazzone che lavora per le ferrovie dall'aria tuttosommato simpatica e, mentre ficco il biglietto in un taschino, penso a quante borse l'avranno visto navigare tra portafogli, cellulare, sigarette e trucchi prima che una mano senza memoria lo facesse cadere in un cestino. Il secondo soggetto è invece una tipica fighetta meneghina dai modi gentili che, già infastidita dal trattamento riservatole in prima classe dove non c'era nemmeno un posto libero (la sottoscritta lo ha immediatamente trovato in seconda con dieci euro in meno), accetta di condividere il prezzo di un taxi (per me obbligatorio dato il ritardo del treno). Durante il tragitto (quindici minuti massimo) mi spiega che ha la casa a Grado, ma andrà in vacanza sul Mar Rosso e il suo fidanzato è egiziano, ma vive a Milano e ha uno zio console, o ministro o qualcosa di affine che naturalmente ho rimosso, e però ha pure un'impresa di import-export e vattelapesca e. Faccio la finta interessata o forse lo sono sul serio a certi casi umani e le domando dove l'abbia conosciuto. Mi dice il nome di una nota discoteca della Milano da bere odierna che naturalmente ignoro dove lei lavora. Accompagna la gente ai tavoli, mi spiega, così l'ha conosciuto: era tra gli accompagnati. Sollevo le sopracciglia: compongo stupore... finanche ammirazione e forse mi lascio persino scappare un "che bello", compiacendomi per la farsa.
Solo ora mi ricordo del detto "non c'è due senza tre" e questo tre s'ha da assegnare alla Prof. La aspetto davanti all'alberghetto che mi ha consigliato, arriva spingendo un passeggino con l'ultima delle sue cinque creature. Esile nel corpo e nei modi, ma non certo d'animo dato il numero di figli, il lavoro e... la fede. Bastano poche battute per capire che mi trovo davanti a un'integralista cattolica pensando a quale diamine di calamita io abbia per attirarli... Comunque sia, si conferma gentilissima come già lo era stata al telefono e nelle mail. Mi parla abbastanza male dell'università (biblioteca, programmi e modalità di studio) e dei colleghi, ma bene delle sue assistenti, della gente dell'Indiana e dell'affetto degli studenti. Scopro inoltre che starò in un posto senza mezzi pubblici, piazze e marciapiedi. Dopo avermi sufficientemente demoralizzato mi solleva con un "ma tu ci starai solo per nove mesi... e poi sarai nel campus. Non ti preoccupare, vedrai che ti divertirai". La sera mi invitano a mangiare una pizza per presentarmi dei loro amici di Green Castle. Questi arrivano all'appuntamento puntuali, ma già sazi: si scusano di aver già cenato. Nella famiglia si leva una lieve maretta. Io vorrei essere altrove. Una signora americana già in età mi chiede se io sia cattolica, rispondo con un sì sorridente per celare la sempre maggiore inquietudine. Le coppie di yankee ci lasciano, rimane solo K. che assiste la mamma prof. mentre nutre la piccola della famiglia con pizza alla marinara e latte materno concessole direttamente dalla fonte. Ringrazio Dio della mia insalata di mare bagnata dall'acqua naturale. K. pare disponibile, mi lascia il suo numero promettendomi di aiutarmi e accompagnarmi quando ne avrò la necessità. L'altro gringo al tavolo è il marito della docente, il motivo per cui lei si trasferì negli USA. Affabile, semplice e informale: easy come un americano insomma. Parliamo in italiano di ciò che mi aspetta. Sebbene lui me lo dica con tutt'altro tono io tiro un vero sospiro di sollievo quando, accennando alle prossime elezioni, mi dice che in Università assisterò ad un
plebiscito per Obama. Thanks God.
Quella notte, per motivi tuttora da chiarire, il dente riprende a pulsarmi. Compagna di viaggio del ritorno e già l'ansia che fa il mio stesso percorso.

3 commenti:

Antonio LdF ha detto...

Ottime premesse.
Prima di partire, per sicurezza, ti consiglierei di farti il segno della croce, che male alla fine non può fare!
:-P

Tienici aggiornati mi raccomando!

Anonimo ha detto...

Dai ora tocca a te viaggiare! Via negli States, fra pick-up e lazzi! Mhuahua il tocco poi dell'integralista ci voleva, e che diamine!! Un pò di sano Odio verso le altre religioni... Ma pensa se fosse successo a ME?!? Alla domanda "Sei cattolico?!" Forse, ok, avrei risposto sì, ma per via di un automatismo indotto... Chissà se ti trascineranno alle varie funzioni, o peggio, in qualche bella settina da veri integralisti...

Dai a parte gli scherzi, in bocca al lupo, che anche lui vuole far paura, ma poi non ci riesce. Il povero non sa che noi sappiamo che per ogni lupo c'è un cacciatore!

Ciao Lili!!
Un biacione

Dario

lili ha detto...

@dario - crepi! Ma chi è il cacciatore? ;-)